Innovazione: la bussola per orientarsi nella transizione energetica

La sostenibilità non è più un optional, ma un imperativo categorico per le aziende europee. Le imprese lo sanno, ma faticano a tradurre questa consapevolezza in azioni concrete. Un recente studio condotto da Centrica Business Solutions su 500 aziende rivela che, se da un lato la gestione dell'energia è diventata una componente critica delle strategie aziendali e uno strumento per affilare la competitività, dall'altro permangono ostacoli e incertezze che rischiano di compromettere la transizione energetica. La ricerca identifica due gruppi di aziende: le “energeticamente avanzate” e le "energeticamente vulnerabili”. Le prime stanno superando i vincoli di budget per porre la sostenibilità al centro delle proprie attività; mentre le seconde faticano a superare gli ostacoli a breve termine e ad accedere alle opportunità nel lungo periodo.

Le aziende si trovano, dunque, dentro a un "labirinto dell’energia", che registra un dato allarmante: seppure le imprese riconoscano che l'energia ha trasceso la sua dimensione di semplice costo operativo per assurgere a fulcro della sostenibilità aziendale, le strategie energetiche del 57% degli intervistati non riflettono questa centralità. Un'omissione grave, soprattutto alla luce del fatto che i consumatori premiano sempre più le imprese che offrono beni e servizi sostenibili.

Aziende disorientate nel labirinto energetico: la transizione rallenta

Ma quali sono i motivi di questa difficoltà nel tradurre in azione gli obiettivi di sostenibilità? Il report "Orientarsi nel labirinto dell’energia" mette in luce una serie di ostacoli che frenano la transizione energetica delle aziende. In primis, il disallineamento delle priorità interne: il 28% delle imprese intervistate indica proprio questo come una barriera al raggiungimento del Net Zero. Sembra che i manager abbiano una visione più lungimirante rispetto ai vertici aziendali e quando le opinioni ai piani alti divergono da quelle sul campo, la strada da percorrere si fa inevitabilmente più impervia. 

Il risultato di queste incertezze è un rallentamento della transizione. Quasi un quinto (17%) delle aziende ammette che la propria strategia di riduzione delle emissioni è al di sotto delle aspettative e un terzo teme di non centrare i target del 2030. Le conseguenze? Sanzioni, danni reputazionali e la fuga degli investitori più attenti alle performance ESG.

Tra i principali ostacoli alla transizione verso il Net Zero restano i vincoli di budget: il 46% delle aziende li indica come il principale freno agli investimenti sostenibili. Per le aziende “energeticamente vulnerabili", questa percentuale sale addirittura al 63%, sottolineando l'urgenza di soluzioni finanziarie innovative. Power Purchase Agreements (PPA), Discount Energy Purchase (DEP) e altre formule flessibili emergono come strumenti chiave per sbloccare gli investimenti e accelerare la decarbonizzazione.   

Muoversi nel labirinto: strategie energetiche

Nonostante le difficoltà, le aziende guardano al futuro con un forte slancio innovativo. Il 50% degli intervistati indica l'innovazione come una delle priorità assolute per i prossimi tre anni. Intelligenza artificiale, integrazione di più tecnologie consolidate, come la cogenerazione (CHP) combinata con altre soluzioni per garantire la capacità di adattarsi alle mutevoli esigenze energetiche, e ammodernamento delle infrastrutture sono al centro dell'attenzione. L'obiettivo è duplice: ottimizzare la gestione dell'energia e garantire la flessibilità necessaria per adattarsi a un panorama energetico in continua evoluzione.  

È interessante notare, ad esempio, come il 72% delle aziende consideri strategico investire in soluzioni a minor costo dell'energia, anche se non a zero emissioni, come la cogenerazione. Questo approccio pragmatico permette di ottenere benefici economici immediati, liberando risorse per ulteriori investimenti in tecnologie a zero emissioni nel lungo periodo.

E ancora innovazione con nuovi modelli di finanziamento per le tecnologie green. In un contesto di volatilità dei mercati e di obiettivi Net Zero sempre più stringenti, la promessa di una maggiore autonomia energetica e di una minore dipendenza dalla rete elettrica diventa particolarmente allettante. Per questo, le aziende stanno esplorando nuove fonti di finanziamento: il 65% afferma che è probabile che adotti un modello di finanziamento come, ad esempio, i Power Purchase Agreements (PPA), per una nuova soluzione energetica nei prossimi 12 mesi.

Orientarsi nel labirinto: indicazioni pratiche

Il messaggio che emerge dal report è chiaro: le strategie energetiche non possono essere statiche. In un mondo in rapida evoluzione, dove mercati e tecnologie cambiano alla velocità della luce, è fondamentale ripensare e aggiornare continuamente le proprie strategie. Una strategia energetica efficace deve avere un modello flessibile, capace di adattarsi al mutare del panorama energetico e alle nuove esigenze del business. Solo così le aziende potranno orientarsi con successo nel labirinto della transizione e raggiungere l'ambizioso traguardo del Net Zero. 

Per approfondire le strategie adottate da 500 aziende europee per affrontare le sfide della transizione energetica, con esempi pratici e strumenti per costruire il business case per gli investimenti energetici, scarica il report completo "Orientarsi nel labirinto dell’energia".