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Net Zero non vuol dire zero emissioni. Qual è il reale significato?

Dai governi alle aziende, ormai il Net Zero è diventato parte della nostra quotidianità. Ma cosa vuol dire concretamente raggiungerlo?

Dall’obiettivo Net Zero al 2050 dell’Unione Europea ai target interni fissati dalle aziende, queste parole sono ormai diventate parte della nostra quotidianità. Da qualche anno, infatti, in qualsiasi strategia di sostenibilità è fondamentale includere un target entro cui raggiungere il Net Zero. Ma cosa significa davvero?

Net Zero significa azzerare le emissioni prodotte, prendendo in considerazione tutta la catena del valore, dal produttore al consumatore. Questo non significa necessariamente non emettere più alcuna emissione, ma piuttosto di ridurle e raggiungere l’equilibrio tra la quantità di quelle emesse e quelle rimosse dall’atmosfera tramite progetti di offset. Infatti, nonostante l’obiettivo delle aziende debba rimanere quello di eliminare il più possibile le emissioni, fino ad azzerarle, non è sempre possibile raggiungere questo traguardo nel breve termine o in assoluto. In particolare, ci sono dei settori “hard to abade” che sono responsabili per la produzione di emissioni non abbattibili nel breve termine, sia per necessità economiche che di infrastruttura.

Per raggiungere il Net Zero, dunque, è necessario essere consapevoli delle emissioni prodotte, così da identificare le attività aziendali o i processi produttivi dove è possibile intervenire per ridurre la quantità di emissioni prodotte e per compensare le residue che non si possono ridurre o eliminare.

Qual è la differenza con carbon neutrality e decarbonizzazione?

Net Zero viene spesso confuso e usato in modo interscambiabile con carbon neutrality, ma sono due concetti diversi, che indicano due attività distinte. Infatti, Net Zero si riferisce alla riduzione delle emissioni e alla loro compensazione, prendendo in considerazione tutta la catena di valore, dal produttore al consumatore; invece, carbon neutrality si riferisce alla compensazione delle emissioni di CO2, senza prevedere necessariamente la riduzione nella quantità prodotta, e fa riferimento a un intervallo di tempo specifico (per esempio un anno). Tuttavia, la differenza principale tra Net Zero e carbon neutrality consiste nel fatto che il primo è misurato da standard scientifici e contribuisce agli obiettivi stabiliti alla Conferenza sul Clima di Parigi nel 2015, primo fra tutti la limitazione all’innalzamento delle temperature a 1,5°C entro la fine del secolo, mentre il secondo si riferisce semplicemente a raggiungere l’equilibrio tra emissioni prodotte e compensate.

Con decarbonizzazione, invece, si fa riferimento solo al processo di riduzione delle emissioni di CO2, fino al loro azzeramento.

Come raggiungere il Net Zero

Per raggiungere il Net Zero, il primo step che ogni azienda deve compiere è sviluppare una consapevolezza dei propri consumi, così da capire le potenziali aree di miglioramento. A tale scopo, Panoramic Power, la soluzione di monitoraggio e analisi dei dati energetici di Centrica Business Solutions, consente alle aziende di raccogliere informazioni in modo granulare e di visualizzarle in tempo reale e in modo intuitivo sulla piattaforma software su cloud.

Una volta identificate le aree di miglioramento, lo step successivo è dotarsi di soluzioni energetiche in grado di ridurre le emissioni di CO2 il più possibile, o, idealmente, di annullarle. 

Centrica Business Solutions può supportare le aziende nel percorso per il Net Zero con diverse soluzioni energetiche, tra cui la cogenerazione e il solare fotovoltaico:

  • Con la cogenerazione si ottiene un aumento del tasso di efficienza di circa l’85%, in quanto questa soluzione permette di utilizzare il calore prodotto dalla generazione di energia, che in un processo di produzione di energia “tradizionale” viene scartato. Dotarsi di un impianto di cogenerazione permette alle aziende di sfruttare il più possibile l’utilizzo del combustibile necessario per la produzione di energia elettrica, così da ridurre il più possibile gli scarti e le emissioni.
  • Il solare fotovoltaico, invece, permette alle aziende di soddisfare parte del proprio fabbisogno energetico, con una forte riduzione delle proprie emissioni. Dotandosi di un impianto fotovoltaico le aziende riducono la propria dipendenza dalla rete, riducendo i prezzi dell’energia fino al 30% e la propria produzione di emissioni. Un impianto fotovoltaico onsite, inoltre, permette di monetizzare lo spazio inutilizzato sui tetti o sui terreni, così da valorizzare gli asset già disponibili.
  • Le pompe di calore supportano le aziende ad affrontare le sfide del cambiamento climatico, aiutandole a ridurre le emissioni prodotte e la spesa energetica. La rete elettrica europea continua a decarbonizzarsi e il modo in cui le aziende e le strutture produttive si riscaldano subirà inevitabilmente una trasformazione. Rispetto a una caldaia a gas naturale, una pompa di calore può ridurre le emissioni totali fino all’80%.
     

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